avarizia
5 partecipanti
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L'Avarizia
Il prossimo incontro sarà
SABATO 27 FEBBRAIO
ore 21:00
a Piea
e l'argomento sarà
L'AVARIZIA
Vi aspetto numerosissimi.
Gianremo
SABATO 27 FEBBRAIO
ore 21:00
a Piea
e l'argomento sarà
L'AVARIZIA
Vi aspetto numerosissimi.
Gianremo
gianremo- Admin
- Numero di messaggi : 10
Data d'iscrizione : 08.07.09
Età : 56
Località : S. Grato (Piea)
Re: avarizia
AVARIZIA: Non so se voglio consumare una frazione di millimetro di suola per venire al Gruppo Famiglie... (calza l'esempio? )
AVARIZIA 2: Vengo al gruppo famiglie ma per non consumare le suole delle scarpe , ci vengo in braccio a mio marito.
Dài, che si scherzaaaaa.....
.....non si può mancare al Gruppo Famiglieeee!!!!
AVARIZIA 2: Vengo al gruppo famiglie ma per non consumare le suole delle scarpe , ci vengo in braccio a mio marito.
Dài, che si scherzaaaaa.....
.....non si può mancare al Gruppo Famiglieeee!!!!
rosella- Numero di messaggi : 97
Data d'iscrizione : 16.04.09
Età : 60
Località : piea
Re: avarizia
l'avarizia come argomento mi sembra una bella cosa ottima bravo gianremo
emanuele- Numero di messaggi : 15
Data d'iscrizione : 07.05.09
Età : 33
Località : Piea
Re: avarizia
Domanda: può un avaro di portafoglio essere generoso di cuore verso gli altri?
rosella- Numero di messaggi : 97
Data d'iscrizione : 16.04.09
Età : 60
Località : piea
Re: avarizia
Di sicuro sarà una domanda per Gianremorosella ha scritto:Domanda: può un avaro di portafoglio essere generoso di cuore verso gli altri?
ezio- Numero di messaggi : 58
Data d'iscrizione : 20.04.09
Età : 62
Località : Piea
Oggi al parroco chiedo....domanda difficile!!
Dopo l'ultimo incontro del Gruppo Famiglie ho riletto il foglietto di Gianremo sull' avarizia e mi sono soffermata su questo passaggio:
" L'avarizia fa calpestare anche i doveri e i vincoli più sacri e cari, come quello della pietà verso i genitori, dell'affetto verso i parenti più stretti. Non è forse l'interesse e l'attaccamento economico quello che semina liti e contese a tutto spiano, odi implacabili tra fratelli e congiunti?"
Così , riflettendo su queste frasi , mi sono venuti in mente tutti i casi , frequenti, in cui ci si scanna tra fratelli per l'eredità, o anche solo con quale attenzione si dividono i beni dei genitori defunti, o quando i genitori stessi dividono con precisione il patrimonio tra i figli e nonostante questo non riescono ad accontentarli....
Un cristiano come deve comportarsi quando viene a contatto con una situazione del genere?
Chiaramente non deve agire con avarizia cercando di "fregare" i fratelli, ma quando succede che un fratello gli voglia portar via con l'inganno l'eredità che gli spetta, cosa deve fare?
Difendere il proprio diritto?
Tentare una conciliazione anche se sembra impossibile?
Lasciar perdere mostrando distacco dai beni terreni pur di non perdere il legame fraterno?
In altre parole, come si può scardinare il meccanismo della bramosia per l'eredità che fa perdere la testa alle persone? C'è un sistema, un comportamento, una serie di azioni che permette di troncare sul nascere quell'escalation di dispetti che crea dissidi insanabili?
Ci tengo a precisare , per la cronaca, che questo argomento NON mi tocca personalmente, altrimenti non lo scriverei sul forum, è solo la curiosità di sapere, vedendo tanti casi di litigi familiari a causa dell'interesse economico, se è possibile per un cristiano "risparmiarsi" la sofferenza di litigare irrimediabilmente con i propri cari.
Grazie Don Vittorio per la risposta che so già, non sarà banale e scontata.
ciao.
" L'avarizia fa calpestare anche i doveri e i vincoli più sacri e cari, come quello della pietà verso i genitori, dell'affetto verso i parenti più stretti. Non è forse l'interesse e l'attaccamento economico quello che semina liti e contese a tutto spiano, odi implacabili tra fratelli e congiunti?"
Così , riflettendo su queste frasi , mi sono venuti in mente tutti i casi , frequenti, in cui ci si scanna tra fratelli per l'eredità, o anche solo con quale attenzione si dividono i beni dei genitori defunti, o quando i genitori stessi dividono con precisione il patrimonio tra i figli e nonostante questo non riescono ad accontentarli....
Un cristiano come deve comportarsi quando viene a contatto con una situazione del genere?
Chiaramente non deve agire con avarizia cercando di "fregare" i fratelli, ma quando succede che un fratello gli voglia portar via con l'inganno l'eredità che gli spetta, cosa deve fare?
Difendere il proprio diritto?
Tentare una conciliazione anche se sembra impossibile?
Lasciar perdere mostrando distacco dai beni terreni pur di non perdere il legame fraterno?
In altre parole, come si può scardinare il meccanismo della bramosia per l'eredità che fa perdere la testa alle persone? C'è un sistema, un comportamento, una serie di azioni che permette di troncare sul nascere quell'escalation di dispetti che crea dissidi insanabili?
Ci tengo a precisare , per la cronaca, che questo argomento NON mi tocca personalmente, altrimenti non lo scriverei sul forum, è solo la curiosità di sapere, vedendo tanti casi di litigi familiari a causa dell'interesse economico, se è possibile per un cristiano "risparmiarsi" la sofferenza di litigare irrimediabilmente con i propri cari.
Grazie Don Vittorio per la risposta che so già, non sarà banale e scontata.
ciao.
rosella- Numero di messaggi : 97
Data d'iscrizione : 16.04.09
Età : 60
Località : piea
Re: avarizia
Cara e sempre attiva nelle conversazioni (e nelle attività varie!)Rosella.
L'avarizia che è figlia della avidità, della cupidigia ma anche viceversa, è veramente un vizio capitale, come si è concluso nell'ultimo incontro del "gruppo famiglie". Per non limitarmi a parlare anzi a scivere, ti porterò un esempio della mia famiglia. Famiglia numerosa, quando venne a mancare mio padre, si traytava di dividere tutto: casa e terreni numerosi, anche se di poco valore finanziario. Una premessa. Una mia congata "avida" un giorno avvicinò mio padre e gli disse in dialetto:" la casa ta la lagherè ai fioi" (la casa la lascerai ai figli!). Mio padre rispose semplicemente (ti risparmio il dialetto):" Per me sono tutti uguali, anzi le figlie hanno aiutato la mamma, di più dei figli, a tenerla in ordine e a posto"
E così fu. Al momento della divisione, mio fratello"avido" perchè cresciuto alla scuola della moglie(la cognata di prima!), fece di tutto per avere quello che gli toccava e ancora un po'. In famiglia c'era pure una suora, naturalmente mia sorella, che accontentò questo fratello in tutto quello che potè, naturalmente con la parte toccata a lei. Fortunatamente la parte di casa era in comune tra lei religiosa e me, pure religioso, per cui, sempre
nella giustizia e nella carità, riuscii a conservare un alloggetto, unico per tutti e due. Tuttavia per fare contenta lei e il fratello, siccome nè lei nè io, all'epoca, avevamo la macchina. quasi regalammo il garage.
Ci furono altre piccole angheria da parte della "coppia avida" però con l'esempio della sorella suora, (meno del fratello prete!), si riuscì sempre a salvare l'armonia ma soprattutto la serenità interiore che è ciò che più conta. Ma immagina, Rosella, come si può vivere sereni con la preoccupazione di sfruttare al massimo tutte le occasioni per "avere sempre di più"! Eppure tanti impostano la loro esistenza in questo senso.
E' proprio vero che il vizio, il peccato offusca la mente, la coscienza, tutto.
Possibile che sia così difficile capire che ad un certo punto della vita, cioè con la morte, lasciamo tutto? All' opposto chi è stato arrendevole, si è lasciato "imbrogliare" se lo ha fatto per la sua serenità e quella, anche se sbagliata, del famigliare "avido" raggiunge veramente una pace che nessuna, anche ricca eredità, può procurare.
Diverso e più grave il caso di chi invece vuole sottrarti tutto, o in parte, ingiustamente, con l'inganno e altre astuzie che gente di quella risma conosce. Qui bisogna che la pace e la carità vadano a braccetto con la giustizia. Ma anche in questo caso bisogna stare attenti al modo con cui si vuole la giustizia. Non si deve pensare: "Me la paghi!" ma se si va per vie legali (il Signore ci preservi!)da parte nostra, cioè di un cristiano, ci deve essere il desiderio di far capire all' altro che sbaglia e che io non voglio arraffare tutto ma avere ciò che mi spetta. E infine, ma questo è da vero e
santo cristiano, chia ama fa il primo passo in avanti nella riconciliazione e indietro nella corsa al danaro e all'eredità.
Chissà se, senza mia sorella, mi sarei comportato come ho fatto? Certo non avrei la serenità che ho attualmente che compensa infinitamente la perdita di un garage e di una mansardina. Ti e vi saluto tutti ed ognuno, donvit
L'avarizia che è figlia della avidità, della cupidigia ma anche viceversa, è veramente un vizio capitale, come si è concluso nell'ultimo incontro del "gruppo famiglie". Per non limitarmi a parlare anzi a scivere, ti porterò un esempio della mia famiglia. Famiglia numerosa, quando venne a mancare mio padre, si traytava di dividere tutto: casa e terreni numerosi, anche se di poco valore finanziario. Una premessa. Una mia congata "avida" un giorno avvicinò mio padre e gli disse in dialetto:" la casa ta la lagherè ai fioi" (la casa la lascerai ai figli!). Mio padre rispose semplicemente (ti risparmio il dialetto):" Per me sono tutti uguali, anzi le figlie hanno aiutato la mamma, di più dei figli, a tenerla in ordine e a posto"
E così fu. Al momento della divisione, mio fratello"avido" perchè cresciuto alla scuola della moglie(la cognata di prima!), fece di tutto per avere quello che gli toccava e ancora un po'. In famiglia c'era pure una suora, naturalmente mia sorella, che accontentò questo fratello in tutto quello che potè, naturalmente con la parte toccata a lei. Fortunatamente la parte di casa era in comune tra lei religiosa e me, pure religioso, per cui, sempre
nella giustizia e nella carità, riuscii a conservare un alloggetto, unico per tutti e due. Tuttavia per fare contenta lei e il fratello, siccome nè lei nè io, all'epoca, avevamo la macchina. quasi regalammo il garage.
Ci furono altre piccole angheria da parte della "coppia avida" però con l'esempio della sorella suora, (meno del fratello prete!), si riuscì sempre a salvare l'armonia ma soprattutto la serenità interiore che è ciò che più conta. Ma immagina, Rosella, come si può vivere sereni con la preoccupazione di sfruttare al massimo tutte le occasioni per "avere sempre di più"! Eppure tanti impostano la loro esistenza in questo senso.
E' proprio vero che il vizio, il peccato offusca la mente, la coscienza, tutto.
Possibile che sia così difficile capire che ad un certo punto della vita, cioè con la morte, lasciamo tutto? All' opposto chi è stato arrendevole, si è lasciato "imbrogliare" se lo ha fatto per la sua serenità e quella, anche se sbagliata, del famigliare "avido" raggiunge veramente una pace che nessuna, anche ricca eredità, può procurare.
Diverso e più grave il caso di chi invece vuole sottrarti tutto, o in parte, ingiustamente, con l'inganno e altre astuzie che gente di quella risma conosce. Qui bisogna che la pace e la carità vadano a braccetto con la giustizia. Ma anche in questo caso bisogna stare attenti al modo con cui si vuole la giustizia. Non si deve pensare: "Me la paghi!" ma se si va per vie legali (il Signore ci preservi!)da parte nostra, cioè di un cristiano, ci deve essere il desiderio di far capire all' altro che sbaglia e che io non voglio arraffare tutto ma avere ciò che mi spetta. E infine, ma questo è da vero e
santo cristiano, chia ama fa il primo passo in avanti nella riconciliazione e indietro nella corsa al danaro e all'eredità.
Chissà se, senza mia sorella, mi sarei comportato come ho fatto? Certo non avrei la serenità che ho attualmente che compensa infinitamente la perdita di un garage e di una mansardina. Ti e vi saluto tutti ed ognuno, donvit
Don Vittorio- Numero di messaggi : 9
Data d'iscrizione : 22.05.09
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