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Beati i poveri?!?!?!?

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Messaggio Da Don Vittorio Mer 24 Feb 2010, 14:13

In queste ore di forzato riposo, vi scrivo, come sempre, con molta semplicità e schiettezza qualche riflessione su ciò che ho già detto a proposito del "beati voi poveri" di Luca. Povero contrapposto a Ricco non dopo aver controllato il conto in banca ma dopo aver accolto il Mesaggio-Vangelo di Gesù. "Sono venuto ad annunciare ai poveri la lieta notizia" cioè che Dio è con noi. Per questo ci liberiamo dalle nostre sicurezze: beni terreni, raccomandazioni (maledetto chi confida nell'uomo), capacità personali, i vari tipi di abilità. Ma non trascuriamo tutto questo che, ricordiamoci, è tutto dono di Dio. Anzi siamo tenuti a far crescere però nella prospettiva di
Dio-Donatore. La parabola de talenti! Quindi "povero" è chi sa e accetta di essere "tutto di (proprietà) Dio" e agisce "tutto in-con-per Dio". Ecco la fonte della estrema serenità, tranquillità, pace, fiducia di noi cristiani. L'ottimismo non è un "optional "per noi cristiani ma è il primo frutto della fede.
Benedetto XVI ha affermato ultimamente che il cristianesimo non è primariamente moralismo ma accettazione della persona di Gesù. Con queste idee non si può essere "poveri" senza essere "poveri in spirito". Cioè un povero non cristiano non è "povero" ma "pezzente" e un ricco non cristiano non è "ricco" ma "fetente" nei confronti degli altri. Oh mi piace questa ultima frase! Il club dei modesti colpisce ancora...OTTIMISMO e SERENITA' (questa è la mia firma)

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Messaggio Da rosella Mar 16 Feb 2010, 21:22

Bisogna che ci chiariamo di che tipo di povertà stiamo parlando:

A) Povertà di soldi
B) Povertà in spirito
C) Povertà di spirito

E per confonderci ancora di più le idee, vi posto quello che ho trovato su internet su un sito di suore riguardo la povertà di spirito.

Un cuore povero va all’essenziale della realtà, non attaccandosi alle cose che passano, a ciò che non è importante, per aderire a Dio con tutto il proprio essere. Il povero non spreca forze ed energie, né tanto meno amore per cose di poca importanza, impegnandosi a non rendere vana la grazia del Signore che ci è data perché tutti i fratelli siano salvi e giungano alla conoscenza della verità (2 Tm 2,4), per rompere le catene inique e liberare gli oppressi (Is 58, 6) .

Il cuore che contempla la povertà di Gesù diventa povero di sé e accogliente, capace di donare l’amore che riceve gratuitamente da Dio. Questo cuore, afferrato dalla povertà di Cristo, è un cuore umile, che accetta la propria povertà e impotenza a fare il bene, a progredire nella virtù; non la nasconde, non la camuffa, e di conseguenza sa custodire nell’amore e nella pazienza le debolezze degli altri, così come saprà farne emergere i lati positivi.

Il povero di spirito si lascia impoverire, lottando contro i propri occulti desideri di potere, non creando per sé dei piccoli o grandi monopoli personali dove nessuna può interferire, ma cercando sempre di mettere il bene delle sorelle. Questa povertà di spirito consiste anche nel non preoccuparsi troppo se ci vengono a mancare stima, riconoscimento e affetto, perché sappiamo di possedere il Regno dei Cieli, in Cristo Gesù (cfr. Mt 5,3). La nostra S. Madre ci esorta a questa semplicità di cuore dicendoci che i poveri non sono onorati (Cammino di Perfezione 2,6).

Nello stesso tempo il cuore povero è un cuore gioioso e gratuito: nell’episodio del giovane ricco si nota che questi se ne va triste perché e rimasto impigliato nella sua ricchezza spirituale e materiale (cfr. Mt 19, 16; Lc 10, 25-28).




Pensate che io credevo che i poveri di spirito fossero quelle persone psichicamente poco dotate, cuori semplici, non so come dirlo, ma avete capito; allora credevo che i poveri di spirito a cui sono aperte le porte del Paradiso fossero queste persone, anche perchè Gesù dice: "Dovete essere come questi piccoli..." (reminiscenze di catechismo...)

Allora adesso i nostri supermegateologi ci spiegheranno il significato di questa povertà DI spirito, differenziandola dalla povertà IN spirito, con esempi che anch'io possa capire Laughing


Dicesi povero IN spirito colui che......

Dicesi povero DI spirito colui che.....


Grazie, che non ci dormo la notte... lol!
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Messaggio Da gianremo Mar 16 Feb 2010, 19:39

Il discorso delle beatitudini, o della montagna, si ricollega pienamente al più ampio tema dei vizi e delle virtù che stiamo affrontando nel gruppo famiglie.
In particolare la povertà evangelica, o "in spirito" (ricordo che i poveri di spirito sono, invece, tutt'altra cosa!!!) sembra ogni giorno scontrarsi con la vita del cristiano.
Questo problema era già sentito nelle prime comunità cristiane, specialmente a Roma e ad Alessandria (d'Egitto), dove tra le fila dei cristiani vi erano anche persone benestanti. I Padri della Chiesa hanno affrontato questo problema e lo hanno risolto essenzialmente in due modi.
Dapprima, con Erma, la ricchezza è stata vista come un'opportunità per il ricco di aiutare il povero, in una condivisione dei beni, ed un'opportunità per il povero di condurre il ricco alla salvezza (vedasi il raccontino dell'olmo e della vite).
Successivamente altri Padri (Clemente di Alessandria e Origene) ci hanno spiegato che il modo cristiano di gestire le ricchezze è proprio il gestirle, cioè utilizzarle, ovviamente a fin di bene, considerandole non come una proprietà, ma come un qualcosa che ci è stato affidato, che dobbiamo gestire e di cui dobbiamo rendere conto.
Nel momento in cui perdiamo il distacco dalla ricchezza e questa diviene una nostra "proprietà", allora diveniamo schiavi di essa e cadiamo nel vizio dell'avarizia.
Ricordo, a conclusione, che la parabola dei talenti può anche essere letta in quest'ottica: la ricchezza ci è stata data perché venga fatta fruttare per il bene comune, ma poi ci è richiesto il conto del nostro agire.
Il "povero in spirito" è quindi colui che, indipendentemente dalla ricchezza materiale che ha, ne fa uso a fin di bene e non la considera come cosa sua.
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Messaggio Da rosella Dom 14 Feb 2010, 20:02

« Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli » (Matteo 5,3-12)


Bene, ce l'ho fatta a copiare e a incollare le beatitudini cercandole sul web!

Don Vittorio, non "beati i poveri", ma "beati i poveri "in spirito"! (secondo Matteo, perchè invece, secondo Luca, dice proprio "poveri"...)

Il dibattito è aperto!

lol!
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Messaggio Da rosella Dom 14 Feb 2010, 19:57

Don Vittorio oggi ha scritto sulla lettera domenicale un commento sul Vangelo di oggi dal titolo:
"Beati i poveri....ma cosa dici????"

Il discorso sulle beatitudini mi ha sempre interessato per due motivi:

PRIMO: "Ribalta" la scala dei valori del nostro tempo.

SECONDO: "Consola" chi si sente di rientrare nella categoria dei beati.

Però, a dire il vero, se rientri in una delle categorie citate, specialmente "i poveri", non vedi l'ora di essere un po' meno povero, per "respirare" un po'.... essere poveri mette l'ansia...

Che ne pensate?

lol!
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